Le ripercussioni dell’accordo sul grano tra Russia e Ucraina

La guerra, lo sappiamo, è una tragedia umanitaria dalla portata siderale, nessuno si augura di viverne una ne tantomeno dovremmo assistere a conflitti armati in altri paesi, specialmente se geograficamente e culturalmente così vicini all’Europa.

Tuttavia, le implicazioni che un conflitto ha nella finanza non possono essere ignorate e la corretta e tempestiva lettura degli eventi geopolitici, può portare grandi capitalizzazioni di mercato in tempi relativamente brevi.

Dopotutto, il compito di un trader, non è la reprimenda morale o politica, ma la cinica ed intelligente lettura dei risvolti politico finanziari che potrebbero influenzare un asset, al fine di massimizzare i guadagni e limitare le perdite.

Contrariamente a quanto confermato dalle autorità, il grafico non ha comunque risentito negativamente, se non nel giorno stesso della firma del trattato. Il mercato, infatti, sembrava avere scommesso su un possibile cambiamento di rotta della Russia, ma gli sforzi congiunti di ONU e Turchia hanno messo fine a questa faccenda: il grano ucraino bloccato nei porti del mar Nero potrà arrivare a destinazione e sfamare il mondo.

Un happy Ending che avrà un effetto negativo sul future del grano

Il patto siglato ad Istanbul avrà una durata di tre mesi e si prevede che riporterà il prezzo del grano a valori simili a quelli pre-guerra, quando le navi ucraine ormeggiate nei porti del mar Nero venivano bloccate sequestrando più di 25 milioni di tonnellate di grano destinate a sfamare buona parte dell’Africa e Medio Oriente.

Il prezzo del Future del Grano si attesta ha chiuso a 755 euro lo scorso venerdì, in calo del 6,29% rispetto al prezzo di apertura, una strategia short di breve medio termine potrebbe essere la scelta indicata su questo future, con stop Loss intorno a valori superiori a 820, per mantenere un profilo prudente su di un asset che visti i risvolti imprevisti del conflitto potrebbe subire variazioni importanti in brevi periodi di tempo.

Oltretutto, ricordiamo che il future del grano si è mantenuto su valori simili a quelli di chiusura dello scorso venerdì per tutti il trimestre antecedente alla guerra, quando il grano si aggirava intono ai 700 a quintale; pertanto, un profilo prudente è un must.

Oltre al grano, infatti, anche l’oro parrebbe risentire delle manovre politiche collegate alla guerra, in questo caso delle sanzioni imposte dall’unione europea alla Russia, dove l’oro Russo viene messo al bando dalle importazioni nei paesi all’interno dell’unione, con il conseguente innalzamento dell’asset ad esso associato.

L’oro, come tutti sappiamo, beneficia di una correlazione indiretta con la fiducia degli investitori nei confronti del mercato, dove al diminuire della fiducia cresce il valore dell’oro, visto come bene rifugio e vera e propria ancora di salvezza nei momenti d’instabilità.

Questa correlazione l’ha portato ad acquisire valore di mercato per tutti il periodo della pandemia e durante il conflitto in Ucraina.

I recenti avvenimenti, inoltre, hanno galvanizzato il valore di mercato del metallo prezioso facendogli guadagnare diversi punti percentuale nel giro di pochi giorni, portandolo a valori intermedi tra i 55 ed i 54 dollari l’oncia.