Bene rifugio per eccellenza e asset dal valore storico, l’oro è sempre stato un indicatore dell’andamento fiduciario dei mercati, indicando spesso il sentimento comune nei confronti dell’intero sistema politico economico.
L’alternarsi di massimi e minimi fanno di quest’asset un’opportunità dalle mille sfaccettature d’investimento. Esso si presta bene ad investimenti di medio e lungo termine, con ottica speculativa o meno, oltretutto la varietà di broker come eToro e Naga, sui quali si può tranquillamente operare con i CFD ad esso associati permettono di massimizzare l’efficacia dei tuoi investimenti tramite leve vantaggiose e margini tutto sommato contenuti, con un’ottica shot o long.
Dal 2018, l’oro è stato caratterizzato da un andamento long che l’hanno portato a massimi storici che si ripetono consecutivamente dal 2019, anno in cui ha invertito il ciclo ribassista.
Il covid, di sicuro ha inciso parecchio ed i recenti risvolti in materia geopolitica non sembrano far altro che catalizzare l’interesse degli investitori verso questo asset.
Il prezzo dell’oro va visto come un indicatore del sentimento degli investitori: quanto meno questi sono fiduciosi nell’andamento del sistema politico economico, quanto maggiore sarà il prezzo dell’oro.
Ogni situazione di instabilità di ordine politico-economica si rifletterà sull’andamento dell’oro catalizzandone la crescita.
Come abbiamo visto, l’instabilità dell’andamento geopolitico si riflette sul prezzo dell’oro agendo da vero e proprio catalizzatore e la guerra in Ucraina non fa eccezione, specialmente se la controparte è la più grande potenza nucleare del mondo.
I primi andamenti rialzisti legati alla situazione Russo-Ucraina, sono datati a ben prima delle guerra, quando le fonti dell’intelligence americane avevano riportato sospetti ammassamenti di forze in prossimità dei confini ucraini che il Cremlino aveva più giustificato come esercitazioni militari su larga scala, del tutto scollegati con una possibile invasione da parte dell’ex potenza sovietica ai danni del suo stato confinante ed ex stato satellite.
Queste voci hanno agito da catalizzatori sul prezzo dell’oro, rafforzando il trend per rialzista per tutto il Febbraio del 2022, mese in cui l’annuncio ufficiale di Putin ha scosso il mondo intero.
Per quanto ogni guerra sia associata a spargimenti di sangue ed atrocità che un modo supposto civile come il nostro dovrebbe ripudiare, il peso che ognuna di essa ha sull’andamento economico cambia molto.
Sono bene 59 i conflitti armati attualmente nel mondo, la maggior parte dei quali in africa e medio-oriente, ma nessuno di essi ha un riscontro economico paragonabile al conflitto Russo-Ucraino.
Le motivazioni alla base sono semplici e di facile intuizione. Una guerra sul territorio europeo non si vedeva dal 2014, quando La Russia, approfittando di un momento di instabilità politica dell’Ucraina, aveva invaso e conquistato la Crimea, non senza il consenso popolare dell’a Penisola, ratificato da un referendum che ha comunque un retrogusto quantomeno sospetto.
Benché anche allora la ripercussione sull’oro fu positiva per il valore dell’asset, la portata catalitica di questo conflitto annichilisce il precedente.
Vi sono poi gli interessi di ordine Geopolitico che rafforzeranno il trend rialzista dell’asset per tutto il 2022, mentre sembrà che il bitcoin chiuderà il 2022 con lo stesso prezzo. In quanto al momento in cui si parla non vi sono segnali positivi di una resa da parte dell’Ucraina o di una vittoria, quantomeno imminente da parte dell’armata Russa.
Oltretutto, le mire espansionistiche del Cremlino non sono viste di buon occhio dall’Europa e dalle potenze della Nato, che in esse rivedono lo spettro dell’URSS. Non è di fatti un mistero il sentimento nostalgico che in più occasioni il leader del Cremlino ha espresso nei confronti di un passato visto con gloria e rispetto da buona parte dell’alta dirigenza Russa.
Tutte queste ragioni non fanno altro che rafforzare l’opinione degli analisti nei confronti dell’oro come investimento di valore con un’ottica rialzista di medio lungo termine.
L’analisi portata agli occhi del lettore fino ad adesso si basa su un’attenta analisi Fondamentale, che mira ad evidenziare i fattori di ordine geopolitico che si rifletteranno sull’andamento dell’oro nel 2022.
Benché analisi tecnica e analisi fondamentale non siano sempre in accordo, in questo caso il valore rialzista di questo asset viene avvalorato anche dall’analisi tecnica di medio e lungo periodo.
Tracciando una trend line di lungo periodo che ha come resistenze i valori del 27 settembre 2019 e 01 marzo 2021, ci rendiamo conto che si valori di supporto vengono rispettati e che tutti i valori intorno a 55 Euro grammo sono valide possibilità d’ingresso su questo asse, con un’ottica rialzista. Invece, una rottura di trend che porti l’Oro su valori al di sotto di 50 euro Grammo potrebbe testificare una decisiva inversione di rotta, che porti il metallo ad un ciclo ribassista di lungo periodo.
Nel medio periodo, il grafico offre numerosi spunti d’investimento, sia long che short, prediligendo la prima delle due con un’ottica di medio-lungo.
Fermo restando che le previsioni di medio e lungo periodo lasciano più spazio all’interpretazione dell’investitore, visti anche i risvolti di tipo Politico che legano l’asset ad andamenti spesso imprevedibili e difficilmente calcolabili.