Investire in Indonesia, conviene davvero?

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L’Indonesia, da meta turistica per antonomasia, sta piano piano diventando una meta ambita per gli investimenti esteri.

Le prospettive di crescita dell’arcipelago sono entusiasmanti, benché come tutte le economie mondiali anche l’Indonesia sia stata danneggiata dalla crisi della Pandemia, essa sembra guardare al futuro con fiducia ed oltre 97 miliardi di dollari d’investimenti in progetti infrastrutturali e programmi sociali, secondo quanto riferito dal Presidente Joko Widodo, che ha poi messo tutto nero su bianco firmando una serie di accordi vincolanti.

Con l’intento dichiarato di attrarre ed incentivare gli investimenti sia nazionali che esteri, le politiche indonesiane mirano ad incentivare l’apporto economico dato alle infrastrutture con investimenti mirati e riforme politiche che avranno l’intento di risollevare l’economia Indonesiana rappresentano perciò una nuova opportunità di investimento.

Oltretutto, l’abolizione delle datate misure protezionistiche, strascico della dittatura indonesiana, testimoniano una volontà di modernizzazione presente ormai nel paese da decenni che vuole allinearsi con le maggiori potenze democratiche, sia in termini di crescita economica che politica.

L’economia dell’Indonesia

Paese emergente dalle grandi opportunità, l’Indonesia è uno dei paesi dalle maggiori prospettive di crescita di tutto il 2022.

Stando al piano di sviluppo a lungo termine, l’Indonesia stima di raggiungere un reddito pro capite  equivalente ad un paese a reddito medio entro il 2025.
Grazie anche al settore dei servizi, che in Indonesia rappresenta una buona fetta del PIL del paese, con oltre il 45% del totale.

La nazione è un arcipelago di isole con oltre 300 differenti gruppi etnici ed un tasso di crescita che fa invidia al mondo intero che ne fanno la settima economia mondiale ed il quarto paese più popoloso al mondo con ben 273 milioni di persone.

L’analisi economica dell’Indonesia negli ultimi anni ha molti indicatori positivi con un PIL che supera i 930 miliardi di dollari, un tasso di crescita economica del 3.2% principalmente trainato dai consumi interni, dalla classe media e dagli investimenti che fanno dell’Indonesia un punto di riferimento per le economie dell’area.

Il governo indonesiano ha aggiunto 56 nuovi progetti che interesseranno diverse regioni dell’Indonesia. Lo scopo è quello di rinvigorire le industrie, rimodernare le infrastrutture ed ampliare le connessioni internazionali che il paese ha con il mondo.

Nello specifico l’amministrazione indonesiana costruirà 5 nuove zone industriali, 13 nuove dighe, 5 aeroporti e molti progetti di carattere sociale e sanitario, con un investimento che si figura di circa 100 miliardi di dollari.

Le riforme politiche del governo indonesiano nascono immediatamente dopo il crollo dell’economia in seguito alla pandemia del 2019, le stime ufficiali infatti parlano di una sensibile diminuzione della crescita economica del paese che potrebbe raggiungere il 2.3% nel 2021.

L’economia dell’Indonesia è bene equilibrata ed i comparti statali si fondono con quelli privati in maniera efficiente, dove ognuno di essi svolge un ruolo specifico per l’economia del paese.

Il settore dominante è senza dubbio quello dell’agricoltura, sia in termini di produzione che di occupazione. Vi sono poi le risorse minerarie che da anni contribuiscono largamente al PIL del paese. Petrolio e Gas naturale, invece, sono i prodotti maggiormente esportati, seguiti da carbone, prodotti agricoli, olio di palma, prodotti della pesca e attrezzature elettriche.

Le politiche del paese mireranno ad aumentare le esportazioni, specialmente in termini di materie prime, visti i recenti risvolti politici, che porteranno il paese ad una crescita importante.

L’Indonesia mira anche all’espansione in campo tecnologico, specialmente nel settore dell’e-commerce, con l’obiettivo di collegare il paese al mondo e le industrie al mercato internazionale.

Per quanto riguarda le infrastrutture, invece, il governo mira ad una crescita omogenea del paese, in modo da eguagliare i dislivelli tra la parte occidentale e quella orientale. Nello specifico mira a ridurre i costi logistici, sproporzionati al momento, tramite la costruzione di diversi porti nel corridoio principale, per collegare al meglio le isole dell’arcipelago. Inoltre, è in atto la pianificazione della costruzione di una serie di strade pubbliche, aeroporti e ferrovie che collegheranno meglio le isole di Papua, Sumatra, Kalimantan e Java.

A galvanizzare lo sviluppo delle infrastrutture, vi è anche il nuovo ciclo di riforme ed espansione verso l’estero. Il progetto mira ad una maggiore coesione fra la politica estera e le strategie economiche interne.  La nascita di questo progetto mirava ad un maggiore potenziamento della rete infrastrutturale della regione, si è poi continuato ad espandere velocemente in tutta l’asia coinvolgendo un numero sempre maggiore di politiche e campi di attuazione.

Gli investimenti dell’IT in Indonesia

Le linee guida legali emesse nel Maggio del 2020 in merito al commercio elettronico mirano ad una presenza sempre maggiore dell’e-commerce nell’economia indonesiana.

Come stabilito dal generale delle imposte, le aziende che si occuperanno della creazione di software,  aziende multimediali e Big data e che avranno una partecipazione economica importante nell’arcipelago potranno usufruire di un’aliquota IVA del 10%.

Il cambiamento per l’Indonesia è siderale: tentare di trasformare la seconda economia basata sul contante nella forza trainante del mondo asiatico non sarà sicuramente facile, vista anche la competizione presente nella zona, ma un cambiamento che permetta all’economia del paese di tenersi al passo con le economie mondiali è di sicuro necessario.

I beni di consumo ed il sistema farmaceutico

Queste due categorie costituiscono inoltre una componente fondamentale degli investimenti, viste le dimensioni considerevoli del mercato indonesiano.

Investire nell’industria farmaceutica, se pur non è un investimento adatto a tutti in termini di capitali, è sicuramente redditizio viste anche le dimensione del mercato di riferimento. Oltretutto, dopo il 2014, la spesa del sistema sanitario nazionale è aumentata considerevolmente diventando la più grande al mondo. In maniera analoga al sistema sanitario svizzero e tedesco, ogni cittadino sia esso indonesiano o straniero, ha l’obbligo di aderire al sistema sanitario nazionale pagando dei premi e le aziende devono iscrivere i propri dipendenti, pagando una percentuale dei premi.

L’incremento della spesa sanitaria avrà un impatto positivo sui sottosettori dell’industria sanitaria, come i prodotti di assistenza medica e così via che beneficeranno dell’aumento della spesa pubblica.

Per quanto riguarda i beni di consumo, il discorso è analogo a quello fatto per la Sanità ed i prodotti farmaceutici: una nazione che conta più di 270 milioni di persone non può far altro che consumare molto.
La classe media indonesiana sta diventando la spina dorsale dell’economia del paese, fatto che porta i cittadini dell’Indonesia ad avere un potere d’acquisto via via sempre maggiore.  

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