Maxi finanziamento di 45 milioni di euro per le blockchain

finanziamenti-statali-blockchain-italia

L’annuncio è stato reso pubblico italiano lo scorso martedì, in cui si afferma che le aziende e le società del settore pubblico e privato che si occupano di ricerca, usufruiranno di incentivi in merito ai progetti relativi alla tecnologia della blockchain e dell’intelligenza artificiale e l’internet of Things.   

La blockchain, non solo criptovalute

Indipendentemente dall’implicazione nella finanza decentralizzata, la blockchain è una tecnologia che può essere utilizzata con successo in differenti campi.

Benché il suo utilizzo sembri essere relegato unicamente al mondo delle DeFi, la tecnologia della Blockchain nasce nel 1991 per la stampa di cartelle cliniche, essa venne poi abbandonata per via dell’elevato dispendio energetico necessario a sostenerla.

La blockchain venne poi riutilizzata nel 2008, ad opera di Satoshi Nakamoto, misterioso inventore del Bitcoin, che integrandola con la rete Peer to Peer, per ovviare alla problematica del dispendio energetico, utilizzò le sue caratteristiche di registro elettronico immutabile per integrarlo nella tecnologia di emissione ed immagazzinamento dati del Bitcoin.

La Blockchain, letteralmente catena di blocchi, va vista come un infinto elenco di blocchi d’informazione, una sorta di archivio di informazione al cui interno vi sono i dati riguardanti la Blockchain di riferimento, compresi movimenti, transazioni, numero di utenti, tipologia di utenti etc.

A livello pratico una Blockchain può essere integrata in tutti questi sistemi che necessitano di un registro elettronico, possibilmente infinito, che possa immagazzinare dati sottoforma di blocchi d’informazione.

Ogni singolo blocco deve contenere tre componenti fondamentali, l’hashtag del blocco precedente, una sorta di id digitale alfanumerico, le informazioni contenute nel blocco e l’hashtag del blocco stesso. 

Nel caso delle criptovalute, le informazioni contenute in ogni blocco sono di ordine economico e riguardano principalmente i movimenti avvenuti fra gli utenti, ma la tipologia di informazioni contenute da ogni blocco non deve per forza essere di tipo economico finanziario.

Pensiamo al settore tributario, per esempio, dove la blockchain potrebbe fornire da registro elettronico facilmente consultabile da tutti coloro i quali ne fanno parte tramite l’utilizzo di chiavi digitali, come oggi avviene nelle criptovalute; oltre a garantire i massimi standard di sicurezza, queste informazioni sarebbero inalterabili e non si potrebbero pertanto falsificare, rindurendo l’evasione fiscale ai minimi storici.

O l’impatto che la blockchain avrebbe nelle valute classiche in termini di lotta alla criminalità: potendo registrare e controllare tutte le transazioni economiche avvenute all’interno di un intero sistema, le attività criminali e i fenomeni di corruzione sarebbero ridotti al minimo.

Tutte le attività criminali, infatti, vedrebbero le proprie transazioni continuamente sotto controllo e una mazzetta sarebbe permanentemente registrata all’interno di una Blockchain.

L’intelligenza artificiale e l’internet of things

Era il 1968 quando Kubrick girava l’iconico film di fantascienza Odissea Nello spazio, in cui l’intelligenza artificiale viene rappresentata da Al. Un programma atto ad aiutare gli astronauti che prende coscienza e si rivolta contro gli astronauti della navicella.

Recenti studi hanno dimostrato che una presa di coscienza da parte dei programmi artificiali è un’ipotesi poco probabile nel nostro presente o nel futuro prossimo. Quindi, benché le future che compongano Al possano essere ravvisate al prodotto Alexa, possiamo rilassarci: Matrix è ancora lontano.

L’intelligenza artificiale, tuttavia, è una materia di studio che ha innumerevoli, se non infinite possibilità di applicazione.

Dai programmi intelligenti che migliorano l’intuitività della ricerca del nostro browser, chiamati Machine Learning, alle applicazioni mediche per la lotta alle malattie degenerative; ai Bot che migliorano l’esperienza degli user; l’intelligenza artificiale è una tecnologia che viene integrata sempre di più nella vita di tutti i giorni.

Risulta quindi sensato che l’unione Europea e l’Italia cerchino tramite finanziamenti di spingere il proprio paese verso un’integrazione sempre maggiore dell’intelligenza artificiale e l’internet of Things, vedendoli sempre più come strumenti pratici capaci di migliorare il tenore di vita del Belpaese.

Come accedere ai fondi

La nuova direttiva del governo, resa possibile dal decreto del 2021 che stabilivi i criteri di utilizzo dei fondi stanziati, integrata poi nel giugno del 2022, stabilisce dei criteri d’accesso molto chiari.

Ai fondi potrà accedere chi effettua investimenti non inferiori a 500.000 euro e superiori a 2.000.000 di euro e mirano inoltre a rimborsare le spese in termini di ricerca e materiali, in merito di Blockchain, AI, e IOT, per sostenere lo sforzo economico in materia di ricerca ed integrazione. 

Non sono stati fissati termini in merito alle dimensioni dell’aziende che potranno richiedere i fondi, che saranno quindi accessibili a tutte le aziende, a condizione che questi vengano utilizzati per i progetti di sviluppo dell’IOT, Blockchain e AI.

Le aziende che potranno richiedere i finanziamenti sono quelle facenti parte dei settori manufatturiero, educativo, agroalimentare, salute, infrastrutture, cultura, turismo, logistica, ambiente, sicurezza, aerospazio. Sembra quindi sensato che anche scuole e comuni, oltre che istituzioni private possano accedere ai fondi, a patto che facciano parte dell’unione europea.

Conclusione

Sembra sensato che lo stato italiano, di certo non un club hi-tech, cerchi di tenersi al passo con le altre economie statali in materia di finanziamenti, integrando l’intelligenza artificiale, la blockchain e IOT nella propria spesa pubblica.

Dopo l’Euro digitale, l’intento non dichiarato dell’unione europea e dei paesi che la compongono sembra quello di allinearsi con le tecnologie del settore privato delle criptovalute, piuttosto che una mera critica non costruttiva.

L’intelligenza artificiale, inoltre, è una tecnologia di cui traiamo quotidianamente beneficio e che insieme alla blockchain, costituiscono il presente, il futuro ed il recente passato della storia dell’umanità.

La nuova normativa, oltre che allineare il paese con l’Europa potrebbe avere un effetto catalizzatore sull’interno mondo delle criptovalute, riportando l’intero mondo delle DeFi ad un nuovo ciclo rialzista di lungo periodo. 

Potresti essere interessato anche a questi articoli
indice-di-fiducia-dei-consumatori.jpg
L’indice fiduciario dei consumatori
Cos'è l’indice fiduciario dei consumatori e come si calcola.
04/07/22
#news
oro-previsioni-2022.jpg
L’oro, previsioni 2022
Quali sono le previsioni di questo bene rifugio per il 2022: un'analisi.
04/07/22
#news
furto-criptovaluta-rubati-100-milioni-horizon.jpg
Furto di criptovalute rubati più di 100 milioni
Come è stato possibile che hanno attaccato Horizon e compiuto un maxi furto di 100 milioni in criptovalute.
04/07/22
#news
Questo sito utilizza i cookies per l'analitica al fine di migliorare i contenuti pubblicati.
Puoi avere maggiori informazioni sui cookies su questa pagina.
ACCETTA
RIFIUTA