Dati Istat sull’economia italiana settembre 2022

Dati Istat sull’economia italiana settembre 2022

Il protrarsi della crisi energetica globale, in concomitanza con la nuova politica monetaria, avrà ripercussioni non indifferenti sull’intera economia mondiale. A farlo sapere è l’Ocse, ovvero l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. 

Ma qual è la situazione nel nostro Paese? Scopriamolo insieme!

La situazione in Italia

Nel nostro Paese si è registrato, in corrispondenza del secondo trimestre del 2022, un aumento del Prodotto interno lordo e, nel mese di agosto, il trend in crescita della produzione industriale. Nel caso in cui questi dati fossero confermati anche per il mese successivo, l’ultimo trimestre del 2022 potrebbe concludersi con un piccolo aumento congiunturale.

Maggiori consumi

Va detto, d’altra parte, che il secondo trimestre è stato anche caratterizzato da una decisa ripresa dei consumi e da una contestuale diminuzione della propensione al risparmio, malgrado il livello continui a essere superiore a quello del periodo precedente la crisi.

Il livello di occupazione

Sempre con riferimento al mese di Agosto 2022, sono stati rilevati i seguenti dati circa il mercato occupazionale: 

  1. ulteriore flessione degli occupati 
  2. diminuzione della disoccupazione
  3. aumento di coloro che risultano inattivi

Si prevede che la flessione occupazionale continuerà a interessare sia il settore manifatturiero che quello dei servizi.

Il calo dell’occupazione deve intendersi esteso a entrambi i sessi, a tutte le tipologie di dipendenti e a tutte le fasce d’età, eccezion fatta per i soggetti di età compresa tra i 15 e i 24 anni per i quali i valori restano stabili; si registra, invece, una crescita dei lavoratori autonomi. Il tasso di occupazione, nel complesso, cala al 60,0% (-0,2 punti).

Si è ridotto anche il numero di coloro che sono alla ricerca di un lavoro (-1,6%, rispetto al mese precedente) tra gli uomini e tra coloro che hanno meno di 35 anni. Il tasso di disoccupazione totale è sceso al 7,8%, mentre quello relativo ai giovani al 21,2%.

Sono aumentati poi, come accennato in precedenza, i soggetti inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni. Il tasso di inattività, per l’esattezza, è aumentato di 0,3 punti.

Se si confronta il trimestre giugno-agosto del 2022 con i tre mesi precedenti, tuttavia, si rileva una crescita del numero di occupati pari a 85 mila unità.

Inflazione: la crescita non si arresta

Continua ad aumentare anche l’inflazione nel mese di settembre: l’incremento su base annua è pari all’8,9% su base annua, mentre allo 0,3% su base mensile.

Ma cosa ha determinato questa inarrestabile accelerazione dell’inflazione? A produrre l’aumento dell’indice di inflazione è stato in primo luogo l’incremento del prezzo dei beni alimentari che sono passati da +10,1% nel mese di agosto a +11,5% a settembre, sia in riferimento ai prodotti lavorati che a quelli non lavorati; a incidere sull’inflazione è intervenuta  anche la crescita dei prezzi dei servizi ricreativi, quelli di natura cultura e quelli per la cura e il benessere della persona (sono infatti passati da +4,6% a +5,7%. Infine, malgrado incida in maniera minore, va anche menzionato l’aumento dei  prezzi dei cosiddetti beni non durevoli e di quelli semidurevoli.

Crisi energetica e sistema produttivo italiano

Basandosi sui microdati inerenti il sistema produttivo del nostro Paese relativi all’anno 2019 è possibile affermare che la crescita del costo dell’energia potrebbe, pur avendo conseguenze differenti in base al settore di riferimento, ridurre i margini operativi dell’8,2% delle imprese attive che impiegano circa il 20% degli addetti.

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