Cripto asset in Italia: la vicenda The Rock Trading mette in luce la necessità di maggiore trasparenza

crypto asset in Italia

Il recente fallimento della piattaforma exchange TheRockTrading (TRT), che ha portato molti investitori a perdere i propri token a causa di problemi di liquidità, ha generato molte critiche e insoddisfazioni tra gli investitori. Tuttavia, esaminando i bilanci di TRT, la sua situazione finanziaria era tutt'altro che solida, rendendo il suo collasso prevedibile.

Valutazione patrimoniale

Uno dei motivi per cui il fallimento della piattaforma era prevedibile riguarda la sua valutazione patrimoniale. TRT valutava le proprie riserve cripto a mark to market invece che a valore di carico, il che significa che i valori registrati in bilancio potrebbero non rispecchiare la realtà. Ciò ha portato a una sopravvalutazione degli asset della piattaforma, che alla fine si è rivelata insostenibile.

Valutazione dell'asset intangibile

Un altro fattore che ha contribuito al fallimento di TRT riguarda la valutazione dell'asset intangibile della "lista clienti", che è stata valutata 6,75 milioni su una perizia assai discutibile. Ciò ha portato a una sopravvalutazione del valore della piattaforma, che alla fine si è rivelata insostenibile.

Conto economico

Anche il conto economico di TRT non era solido, nonostante il boom delle criptovalute nel 2020. Infatti, la piattaforma ha chiuso l'anno con una perdita di 150.000 euro circa, mentre l'utile di 1,28 milioni di euro nel 2021 non derivava da attività caratteristica. Inoltre, il guadagno è stato generato principalmente da "utili su cambi" per 2,39 milioni, piuttosto che dalle attività di exchange.

Problemi di compliance

A livello di compliance, TRT aveva già avuto problemi in passato. Controlli del Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza di Milano su TRT avevano riscontrato violazioni delle procedure antiriciclaggio previste dal decreto 231 del 2007, commesse a partire dal 27 novembre 2017, data di costituzione in Italia della società, in precedenza operativa a Malta, rispetto agli obblighi di adeguata verifica della clientela, conservazione e segnalazione di operazioni sospette di riciclaggio.

Secondo il verbale, TRT non aveva compiuto l'adeguata verifica di 5.047 clienti su un totale di 5.464, non aveva conservato adeguatamente i loro dati e non aveva segnalato all'Unità di informazione finanziaria di Banca d'Italia, l'autorità nazionale antiriciclaggio, le operazioni sospette di 47 clienti.

Responsabilità e sanzioni

Come accennato in precedenza, le indagini della Guardia di Finanza hanno portato a un processo per reati connessi al riciclaggio per cinque clienti di TRT. Tuttavia, TRT e i suoi amministratori non sono stati oggetto di procedimenti penali o civili per la vicenda dell'ispezione del Nucleo speciale di Polizia valutaria della Guardia di Finanza.

Solo a luglio 2021 il ministero dell'Economia ha comminato una sanzione da oltre 39.000 euro ciascuno ai due amministratori di TRT, Davide Barbieri e Andrea Medri, per le violazioni delle procedure antiriciclaggio. Va sottolineato che i due amministratori hanno pagato la sanzione e che la questione si è chiusa con questa decisione.

La vicenda di TRT rappresenta un monito per tutti coloro che investono in cripto asset. È fondamentale fare molta attenzione alla scelta delle piattaforme di exchange e dei wallet in cui si conservano le proprie criptovalute, poiché le criptomonete non sono regolate da alcuna autorità centralizzata e i rischi di perdita possono essere molto elevati.

Inoltre, è importante approfondire la conoscenza delle società di exchange prima di decidere di investire, controllando non solo la loro affidabilità, ma anche la loro trasparenza patrimoniale e di compliance.

Dall'altro lato, la vicenda di TRT solleva anche dubbi sulle modalità di controllo delle attività di exchange di criptovalute da parte delle autorità di regolamentazione. Questa mancanza di controllo aumenta i rischi per gli investitori e rappresenta una sfida per le autorità che devono trovare il giusto equilibrio tra la tutela degli investitori e l'innovazione tecnologica rappresentata dalle criptovalute.

In conclusione, la vicenda di TRT ci ricorda l'importanza di essere molto cauti prima di investire in cripto asset e l'importanza di avere regole chiare e controlli adeguati per le piattaforme di exchange di criptovalute.

Solo in questo modo si potrà creare un ambiente di investimento sicuro e sostenibile per tutti i cripto investitori.

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