Nell’ultimo decennio, Il mercato della finanza è stato scosso dal mondo delle criptovalute, che hanno via via rubato la scena a tutti gli antagonisti nel settore del trading online.
Le loro caratteristiche in termini di volatilità, numero di scambi e caratteristiche intrinseche alla loro natura tecnologica, ne fanno uno strumento dalla grande elasticità, capace di prestarsi a molte strategie di trading online:
Le cripto, sposano benissimo operazioni di intraday trading, per il trading speculativo; si può andare short o long.
Possiamo acquistarle come investimento di lungo termine; possiamo utilizzarle come valuta non tassabile.
Inoltre, esse sono molto sicure, e tramite il meccanismo denominato initial coin offering, ICO, possiamo creare la nostra criptovaluta, determinando arbitrariamente quali caratteristiche dovrà avere.
La possibilità di sfuggire al mondo della finanza centralizzata, inoltre, ne hanno fatto uno strumento apprezzato da tutti, capace di unire i più alti standard di sicurezza e tracciabilità grazie al meccanismo della cripto firma e al registro digitale elettronico che permette di memorizzare tutte le transazioni avvenute tra gli utenti del sistema.
Per capire il successo delle cripto, dobbiamo prima chiarire due concetti fondamentali che sono alla base del meccanismo di emissione della moneta digitale e dell’identificazione dei suoi possessori.
La cripto firma, o firma elettronica, è un meccanismo abbastanza datato nel mondo della cibernetica, se si considera la velocità di evoluzione dei sistemi software ed hardware, la sua creazione infatti risale a più di trent’anni fa.
Fu David Chaum a parlare per primo egli evidenziò le modalità di protezione dati nelle transazioni economiche digitali, presentando il suo progetto pionieristico a Chicago del 1982. In quell’occasione, egli introdusse per primo il concetto della firma cieca.
Il suo concetto era semplice e rivoluzionario al tempo stesso , tramite la firma cieca l’utente scambia i soldi in forma anonima, pur essendo sempre identificato da un ID elettronico, tale ID sarà univoco per ogni utente, identificando chi compie la transazione.
Successivamente, nel 1990, Chaum aprì una propria società di servizi di moneta, implementando sempre la sua ricerca, ma è grazie a Satoshi Nakamoto, acronimo dello sviluppatore, o gruppo di sviluppatori, alla base della creazione del Bitcoin che questo meccanismo è diventato noto al mondo.
Il 2008 segna la nascita della prima criptovaluta, esso è una vera e propria pietra miliare per il mondo della DeFi.
Il Bitcoin va visto come punto di svolta nel mercato delle cripto, esso è infatti la prima valuta digitale che oltre ad utilizzare il meccanismo della firma cieca, per le transazioni anonime, introduce la Blockchain come meccanismo di immagazzinamento dati e formazione del denaro, rendendo il Bitcoin una valuta sicura, capace di unire transazioni in forma anonime, identificate da ID univoci, ad un registro opensource consultabile da tutti i membri della catena stessa.
Letteralmente catena di Blocchi, la Blockchain è un sistema di immagazzinamento dati sviluppato per creare e condividere cartelle cliniche.
Il progetto venne creato nei primi anni Novanta, ma non ebbe una vera e propria attuazione, per via dei costi energetici insostenibili per sviluppare la catena.
Fu Satoshi Nakamoto a riprendere questo meccanismo ed integrarlo nel Bitcoin in modo da rendere questa moneta sicura, anonima e tracciabile al tempo stesso.
Esso venne usato la prima volta nel 2009, per il pagamento di uno dei beni più importanti al mondo: una pizza.
Il meccanismo della blockchain prevede che il denaro venga generato in maniera autonoma, tramite dei blocchi d’informazione che, una volta creati, immettono denaro nel sistema e immagazzinano un’enorme quantità di dati.
Ogni blocco, per esistere, deve soddisfare dei requisiti ben precisi: esso deve contenere l’hash del blocco precedente, una sorta di ID digitale caratteristico di ogni blocco; i dati contenuti nel blocco, che dipendono dal tipo di blockchain, ma che per semplificare rappresentano un insieme di movimenti e transazioni avvenute all’interno della blockchain stessa; e, infine, l’hash del blocco appena creato.
Una volta che il blocco sarà chiuso, esso sarà il suo hash passerà al blocco successivo dando vita a una catena di blocchi d’informazione.
La blockchain è un registro elettronico che memorizza tutte le transazioni all’interno della catena stessa.
Questo registro è open source ed è consultabile da tutti i membri che ne fanno parte, garantendo trasparenza ed affidabilità sulle transazioni avvenute all’interno della catena stessa.
Per evitare che un hacker possa manomettere la catena, la Blockchain utilizza un meccanismo che rallenta la creazione di ogni blocco, in modo da eliminare la possibilità che computer con grande velocità di calcolo possano manomettere la catena.
Vi è inoltre un’altra caratteristica che rende incredibilmente sicura la blockchain, associandola spesso a concetti di incorruttibilità e impossibilità di falsificazione: l’immane potenza energetica necessaria per generare la Blockchain stessa.
Una Blockchain, per esistere, necessita di server potentissimi che processeranno una mole immane di dati ogni secondo, pertanto il quantitativo energetico per soddisfare la blockchain sarebbe impossibile da soddisfare per un solo server.
Per ovviare a questo problema, la Blockchain si serve di una rete Peer to Peer alla quale chiunque può accedere e verificare le transazioni all’interno della catena.
Nel momento in cui una transazione venisse manomessa, essa dovrebbe sfuggire al controllo di migliaia di computer che ne dovrebbero autenticare la validazione, per falsificarla si dovrebbe possedere più del 50% della rete; inoltre, si dovrebbe avere accesso ad una potenza, in termini energetici, impossibile da generare per un solo server.
Questi meccanismi sono una garanzia della sicurezza per le criptovalute, che ne fanno un vero e proprio punto di svolta fra la valuta tradizionale, e una nuova realtà decentralizzata dagli organi di potere statali.
Difficile dare una risposta certa, come abbiamo detto all’inizio di questo articolo, le cripto possono essere create letteralmente da chiunque e immesse sul mercato, pertanto determinarne il numero esatto è pressappoco impossibile.
Oggi in borsa vengono quotate più di 1600 cripto, e le loro caratteristiche, così come il valore di mercato, cambiano parecchio.
Oltre al Bitcoin valuta che ci ha abituato a veri e propri rally nei grafici azionari, con una crescita in termini di percentuale senza eguali; il mondo delle Altcoin, alternative coin, ovvero tutte le cripto create dopo il Bitcoin, è caratterizzato da una vasta scelta in termini economici e funzionali: esistono cripto il cui valore è relativamente stabile, create per soddisfare scambi quotidiani, le cosiddette Stable coin.
Cripto, come Ethereum e Binance coin, nate con l'intento di favorire gli smart contract con i quali è possibile validare transazioni economiche di grande entità.
Esistono, inoltre, Criptovalute che stanno tentando di entrare negli organi istituzionali, cercando di instaurare legami duraturi e profittevoli con banche ed istituzioni finanziarie.
Poi abbiamo Cripto nate per caso, come il Dogecoin, creata per scherzo da Billy Markus and Jackson Palmer, con l'intento di imitare un famoso meme del periodo. Così facendo hanno dato vita ad una delle cripto con la più alta capitalizzazione di mercato, riscuotendo il favore di Elon Musk che l’ha introdotto nel sistema di pagamento online di Tesla.
Le cripto sono un sistema finanziario in ascesa, esse non possono essere assolutamente ignorate dai trader di tutto il mondo, non soltanto per il loro valore tecnologico, ma anche per la portata mediatica che sono capaci di canalizzare nel mondo del trading online.