Che vi fosse un’associazione inversa fra la crescita di questi asset è cosa ormai risaputa; infatti, in diverse occasioni all’indebolimento dell’uno è seguita la crescita dell’altro, con veri e propri cicli positivi e negativi che si ripetono continuamente, ed il rafforzamento del Bitcoin a fronte dell’indebolimenti del dollaro dell’ultima settimana non fa eccezione.
La motivazione alle base di questo trend inverso è semplice: il Bitcoin è scambiato in dollari americani; quindi, nel momento in cui il dollaro mostra segnali di debolezza perdendo valore di mercato nei confronti delle altre valute, automaticamente i trader di tutto il mondo possono comprare un numero maggiore di dollari con il quale acquistare Bitcoin.
Ci sono poi delle
motivazioni implicite alla natura decentralizzata delle criptovalute che hanno
contribuito positivamente all’andamento rialzista del Bitcoin: le DeFi non
sottostanno a nessun governo centrale, non sono controllate da un’entità
statale, sono valute digitali private che acquisiscono o perdono valore di
mercato in base a fattori esterni alle strutture statali.
Esse vengono viste come una sorta di oro digitale, un bene rifugio
del mondo delle valute che riflette le instabilità economico finanziarie
positivamente.
Sempre più investitori, per paura che le borse crollino o gli asset tradizionali perdano di valore, preferiscono spostare parte del loro capitale su asset correlati, il cui valore non dipende dalle borse e dagli andamenti tradizionali, come il Bitcoin, per l’appunto.
Che il Valore del Bitcoin
rifletta positivamente gli eventi della crisi Russo-Ucraina, è del tutto
normale.
Non dobbiamo dimenticarci, infatti, che il valore degli asset dipende
da motivazioni di ordine politico-sociale, oltre che economiche, e come l’oro,
altro bene rifugio, anche il Bitcoin risente positivamente delle instabilità di
ordine Politico, economico e finanziario.
In primis vi è l’indebolimento della fiducia dei consumatori nei confronti della politica e dell’economia statunitensi che hanno dato inizio al ciclo ribassista di due settimane fa, il coinvolgimento indiretto nella guerra russo Ucraina e l’invio di armi al fronte ucraino, combinate con gli attacchi diplomatici degli ultimi giorni diretti a Pechino, inoltre, non hanno aiutato la reputazione degli USA agli occhi del mondo: da un lato abbiamo le paure dello spettro di una nuova guerra fredda che potrebbe impattare negativamente sulle casse di Washinton, dall’altro un disaccordo con la seconda economia mondiale.
Non è infatti un mistero che inviando armi all’Ucraina, gli USA stanno tentando in tutti i modi di prolungare il conflitto armato al fine di indebolire le casse del Cremlino e fiaccare l’economia Russa, con l’intento di minare la reputazione che il popolo Russo ha nei confronti del proprio Leader.
Il prolungarsi del conflitto combinato alle sanzioni che l’Europa ha inflitto alla Russia, potrebbero traghettare l’Ex unione sovietica in una nuova crisi politico-economica le cui conseguenze potrebbero essere le dirette dimissioni del capo del Cremlino, e questo gli USA lo sanno bene.
Dall’altro gli attacchi diplomatici mossi da Biden al G20 contro la Cina, che a suo dire dovrebbe condannare pubblicamente l’attacco da parte della Russia ai danni dell’Ucraina, non fanno altro che minare la fiducia degli investitori, riflettendosi sulla moneta statunitense.
Ricordiamo, infatti, che una valuta statale, contrariamente alle cripto, riflette direttamente i mutamenti di ordine politico dello stato che la rappresenta. Recentemente, infatti, il rublo ha perso di valore al momento dello scoppio della guerra in Ucraina, per poi guadagnarne nuovamente in seguito alle mosse economiche del Cremlino.
Più che comprare criptovalute, sembrerebbe più indicato l’acquisto di Bitcoin, questa criptovaluta infatti ha maggiormente risentito positivamente dei momenti di instabilità, acquistando velocemente valore di mercato.
Il prolungarsi del conflitto sembra essere l’unica realistica possibilità, vista la mancanza di alternative diplomatiche.
Inoltre, un ulteriore coinvolgimento degli stati uniti con l’invio di armi all’Ucraina, potrebbe riflettersi negativamente sul dollaro, rafforzando il trend ribassista del dollaro e quello rialzista del Bitcoin.