Le misure restrittive che in primis l’Europa e in seconda battuta la Russia hanno applicato l’un l’altro hanno fiaccato l’economia di ambedue le superpotenze e inclinato i rapporti fra le BCE e della banca centrale russa, con dei blocchi che hanno penalizzato non solo oligarchi e magnati petroliferi, ma anche la piccola economia, i cosiddetti nomadi di internet russi che del commercio con l’Europa avevano fatto un vero e proprio business.
I blocchi bancari, infatti, hanno complicato i rapporti lavorativi che il mondo dell’IT ed i professionisti del marketing russo avevano con l’Europa, rendendo quasi del tutto impossibili contratti e scambi economici fra i paesi europei, statunitensi e la Russia.
Questa mossa ha sì fiaccato l’economia dell’ex unione sovietica nel breve termine, ma ha trovato una facile e veloce soluzione nelle criptovalute.
Le criptovalute, infatti, hanno rappresentato una valida risorsa per tutte quelle persone che momentaneamente in difficoltà lavorativa si sono rivolte al mondo della Blockchain per pagare i servizi e facilitare le transazioni economiche, tutto in maniera legale, con i paesi influenzati dal blocco.
Il processo è semplice, tralasciando la legislatura non ancora precisa in merito all’argomento, trasferire una somma economica in criptovalute è un’operazione semplicissima.
Per farlo ti basterà seguire dei semplici passaggi:
Fatti i seguenti passaggi avrai eliminato le problematiche inerenti alle sanzioni delle criptovalute con il trading e potrai continuare a comprare beni e servizi con i paesi con i quali la crisi ha interrotto le transazioni bancarie.
Quindi, continuare a commerciare con questi paesi, non solo è possibile, è anche legale tramite l’utilizzo di criptomonete.
Benché questo sia un problema minore nei confronti di fornitori con i quali hai lavori da anni, è un dubbio più che ragionevole, specialmente se nei confronti di un fornitore di beni o servizi che non conosci e con il quale non hai mai lavorato prima.
Per ovviare a questo problema, Ethereum, la blockchain nata nel 2013 ha creato una categoria di contratti fra possessori di criptovalute chiamati smart contract, contratti intelligenti, nei quali le parti concordano su alcuni temi riguardanti i prodotti ed i servizi offerti.
Come un vero e proprio contratto siglato di fronte ad un notaio, la somma di denaro virtuale verrà attribuita unicamente se verranno rispettati da entrambe le parti i termini concordati in precedenza nell’accordo.
Nel momento in cui tali
termini non dovessero essere rispettati, l’accordo non sarà più valido e potrà
ritenersi nullo, senza l’attribuzione di alcuna somma di denaro.
Questa tecnologia si è
poi diffusa nella maggior parte di piattaforme di Exchange, diventando una vera
e propria regola delle DeFi.
Tale meccanismo, oltre a tutelare il tuo capitale, garantisce sicurezza, stabilità e rapidità fra le persone che stabiliscono i termini del contratto; senza considerare il risparmio di denaro derivante dal non dover coinvolgere notai e avvocati, tutte figure specializzate che hanno un costo notevole.
Beh, nonostante i vantaggi delle criptomonete siano evidenti a tutti, ogni cambiamento necessita di due fattori fondamentali: tempo e accettazione da parte delle istituzioni.
Le criptovalute, la Blockchain, gli NFT, i smart contract benché si pensasse fossero un fenomeno passeggero, si sono dimostrate uno strumento utile, capace di resistere ad ogni crisi.
La natura decentralizzata delle DeFi, il loro carattere innovativo e la capacità d’integrarsi con praticamente qualunque sistema tecnologico ed economico, le rendono la valuta del futuro, oltre che un investimento dalle potenzialità quasi inesauribili in termini di capitalizzazioni future.