Bitcoin vs Ethereum

Rispettivamente la prima e la seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, Bitcoin ed Ethereum sono al centro di continue discussioni che le vedono comparate nelle pagine di ogni blog che parla di Cripto. 

E perché no, in effetti sono da tempo le criptovalute maggiormente performanti in termini di numero di scambi e capitalizzazione di mercato.

Bitcoin ( BTC ), nata nel 2008 ad opera di Satoshi Nakamoto, non è il primo tentativo di criptomoneta, ma di sicuro  è quello meglio riuscito, capace di unire l’anonimato della criptofirma con la sicurezza della blockchain in un binomio perfetto. 

È grazie a Mr, Nakamoto, sviluppatore o gruppo di analisti di mercato, che oggi abbiamo la possibilità di comprare in tutta sicurezza, nel più totale anonimato.

Ethereum ( ETH )  invece, è una Blockchain più recente, nata nel 2015. Come Bitcoin è una valuta decentralizzata, nata con l’obiettivo esplicito di rimpiazzare il Bitcoin, ha assunto un valore di prim’ordine grazie allo stretto legame che questa cripto ha  con lo Smart contract e come blockchain di riferimento per la nascita di nuovi Token. 

Ethereum può vantare dei risultati strepitosi, ottenuti in un lasso di tempo relativamente breve, ma questo è un tratto che accomuna la maggior parte delle DeFi di successo, con elevate capitalizzazioni di mercato ed un numero di transazioni che fa invidia a molti asset della finanza online.

Le differenze

Benché i tratti in comune siano tanti, Bitcoin ed Ethereum hanno delle differenze importanti che potrebbero far propendere il tuo giudizio più o meno verso l’una o l’altra criptovaluta. 

Come abbiamo visto, entrambe fanno parte del mondo delle DeFi (finanza decentralizzata ), BTC ed ETH utilizzano la criptofirma per mantenere l’anonimato delle proprie transazioni, entrambe utilizzano la blockchain come meccanismo di generazione del denaro, e una rete Peer to Peer per validare le proprie transazioni integrata nella Proof of Work, ma esistono delle differenze importanti fra le due cripto più famose al mondo, vediamole insieme. 

Tralasciando il prezzo, volume di scambi e arco temporale in cui queste due criptovalute sono state sviluppate, Ether e Bitcoin sono differenti sotto molti aspetti. 

In primis, abbiamo l'intento con il quale Bitcoin ed Ether sono state create, la prima nasce come vero e proprio tentativo di decentralizzare il mondo delle valute. 

Bitcoin, infatti, ha l’obiettivo dichiarato di stabilire un sistema di pagamento in cui la moneta non viene controllata dai governi, né per la creazione né per quanto riguarda il loro valore. 

Bitcoin, ed in questo sta il segreto del suo successo e del suo prezzo, riesce nell’intento di unire sicurezza, anonimato e tracciabilità delle transazioni economiche. 

Grazie alla criptofirma, con la quale le transazioni vengono registrate tramite un Id univoco; sicurezza, in quanto falsificare il Bitcoin è praticamente impossibile perché si dovrebbe controllare più del 50% della rete, rifare la Proof of Work, ed avere accesso a fonti energetiche inimmaginabili.

E tracciabilità, grazie al meccanismo della blockchain che memorizza tutte le transazioni, i movimenti e le modifiche avvenuti all’interno della creazione, dal momento in cui la blockchain è stata creata fino all’ultimo movimento avvenuto in ordine cronologico. 

Ethereum, invece, è il risultato di un progetto più ampio di Bitcoin, e in un certo senso più ambizioso. 

Pur condividendo il principio base del BTC, Ethereum nasce dallo sforzo di un team di sviluppatori, tra i quali figura la mente brillante di Vitalik Buterin, vero e proprio bimbo prodigio di origini russe, naturalizzato Canadese, che ha contribuito maggiormente alla direzione presa da Ethereum come principale criptovaluta di utilizzo per gli Smart contract e gli ICO.

Oltretutto Ethereum è stata la prima ICO, initial coin offering, del mondo delle cripto, fattore che ha contribuito non poco alla sua diffusione ed al suo valore di mercato.

Con le ICO è possibile creare criptomoneta, ricevere finanziamenti senza le competenze tecniche necessarie per la creazione di una nuova blockchain, ma utilizzando blockchain già esistenti. 

Le ICO, oltretutto, eliminano passaggi burocratici costosi e spesso macchinosi dei canali di finanziamento tradizionali. 

Quale scegliere

Decidere di acquistare Ether o Bitcoin è a nostro avviso una scelta saggia, sia per un investimento di medio termine, viste le prospettive di crescita del 2022; ma anche come investimento a lungo termine che ti permetterà di capitalizzare ingenti somme di denaro per via di una domanda sempre crescente a fronte di un’offerta sempre ridotta di Ether e BTC.

Molte criptovalute limitano l’offerta di moneta che possono immettere sul mercato in modo tale da azzerarla in un momento dato, non generando più moneta. 

Per il Bitcoin, il numero di unità massimo che verrà creato è di 21 milioni. Tale traguardo era previsto per il 2100, ma gli analisti hanno rivisto al ribasso tale stima, vedendo nel 2040 una data più plausibile per il raggiungimento di tale obiettivo. E non stupirebbe se tale previsione venisse rivista ulteriormente. 

Per un semplice meccanismo di domanda e offerta, il prezzo del Bitcoin è previsto acquisire un valore di mercato inimmaginabile da qualunque altro asset nel mondo della finanza, che potrebbe fare impallidire lo storico di quasi 60.000 euro raggiunto lo scorso anno. 

Ether, d’altro canto, è la piattaforma alla quale tutti si rivolgono per la creazione di nuovi token, grazie all’ICO. 

La richiesta di questi Token ha un effetto domino anche su Ether che ne fa lievitare il prezzo di mercato, in quanto per la loro creazione viene utilizzata la Blockchain di Ether.

Vi sono poi gli storici delle due valute, che non tratteremo in questo articolo, ma che è inutile evidenziare essere più che strabilianti, con storici in positivo che hanno guadagnato  centinaia di punti percentuale nei grafici della finanza.